Grapevine fanleaf nepovirus (GFLV), oltre a essere l’agente responsabile del complesso dell’Arricciamento fogliare, svolge un ruolo preminente anche nel determinismo di un’altra malattia a eziologia virale:
GFLV, trasmesso in natura dal nematode longidoride Xiphinema index, è responsabile della malattia a eziologia virale da più tempo conosciuta su vite: l’Arricciamento fogliare.
Solo a metà degli anni sessanta l’eziologia e, conseguentemente, l’epidemiologia di questa malattia furono definitivamente accertate in California. Tutte le varietà di V. vinifera nonché le specie portinnesto e i loro ibridi sono altamente suscettibili all’infezione. La maggior parte dei nepovirus è caratterizzata dal condividere numerose proprietà biologiche (sintomatologia, ampio range di ospiti, trasmissibilità per seme ecc.) e molecolari.
Sintomatologia
Il quadro sintomatologico macroscopico indotto su Vitis spp. dalla presenza di GFLV, che può variare notevolmente in funzione del ceppo virale e della varietà o specie di vite interessata, può manifestarsi attraverso due quadri sintomatologici distinti: le malformazioni infettive e il giallume infettivo.
• Malformazioni infettive: le foglie si presentano distorte, asimmetriche e corrugate, evidenziando sui margini accentuate e irregolari dentature. Le nervature principali sono molto ravvicinate facendo assumere agli organi fogliari una forma che ricorda quella di un ventaglio parzialmente aperto (fan = ventaglio, leaf = foglia). È possibile osservare, talvolta, sui lembi fogliari mosaici giallo-verdastri. A carico dei tralci è possibile evidenziare la presenza di internodi raccorciati intercalati ad altri di lunghezza normale, fasciazioni e forcelle (biforcazioni anomale). Nel loro complesso le piante infette assumono un aspetto cespuglioso, mentre i grappoli, ridotti sia per numero che dimensione, evidenziano una maturazione irregolare e una caratteristica acinellatura. La sintomatologia descritta a carico degli organi fogliari è osservabile a partire dal periodo primaverile per tutta la durata della stagione vegetativa, sebbene tenda ad attenuarsi in piena estate.
• Giallumi infettivi: generalmente questi non si manifestano con evidenti alterazioni morfologiche a carico delle foglie, ma bensì, a partire dalla ripresa vegetativa, con aree giallo-cromo di varia forma, estensione e frequenza. Quando presenti le alterazioni possono interessare tutto il lembo fogliare, ovvero possono essere costituite da piccole macchie irregolari variamente diffuse sul lembo stesso. I grappoli delle piante infette possono manifestare, oltre a dimensioni inferiori alla norma, anche una maturazione irregolare e fenomeni di acinellatura. Le foglie che si sviluppano nella stagione avanzata possono non evidenziare i sintomi sopra descritti.
Diagnosi
La presenza di GFLV su piante di vite può essere accertata utilizzando diverse tecniche diagnostiche. Sotto un profilo storicotemporale la prima tecnica diagnostica utilizzata è stata la trasmissione su specie indicatrici sia erbacee che legnose, quest’ultime appartenenti al genere Vitis. A partire dalla metà degli anni ottanta del secolo scorso a questo metodo diagnostico è stata associata la diagnosi immunoenzimatica (ELISA test) che rappresenta, attualmente, la metodologia maggiormente utilizzata per una diagnosi massale e precoce di GFLV. Come fonte antigenica è possibile utilizzare foglie, tessuti corticali e anche radici mentre come anticorpi sono impiegati, generalmente, quelli di tipo policlonale. Negli ultimi anni all’ELISA test è stata affiancata anche la tecnica del’amplificazione genica dell’RNA (Reverse Trascriptasi Polymeras Chain Reaction, RT-PCR) che, oltre a essere un utile complemento al metodo immunoenzimatico, può, talvolta, diventare anche suo sostituto, grazie all’estrema efficienza nell’identificazione degli acidi nucleici bersaglio.