Negli anni passati in Toscana gli attacchi di questo Lepidottero sono stati sporadici, localizzati in alcuni comprensori viticoli, generalmente distribuiti sulle fasce esterne dei vigneti in prossimità dei boschi. Le infestazioni, così localizzate, non hanno quasi mai raggiunto una gravità tale da giustificare interventi specifici, soprattutto per l’elevato carico di gemme presente in quei vigneti. Allo stato attuale dei fatti si confermano le indicazioni degli anni passati. È da considerare che se le infestazioni risultassero maggiormente diffuse nelle aree viticole di maggiore importanza, occorrerebbe rivedere le modalità di contenimento di tale patogeno sia per la tipologia del danno arrecato sia per il ridotto carico di gemme portato dai nuovi impianti.
Sintomatologia specifica e Danni
Le larve possono provocare danni di maggiore rilievo alle gemme nel periodo del pre-germogliamento, e successivamente alle foglie nel periodo primaverile ed estivo. Ovviamente il danno più importante con riflessi a livello produttivo è a carico delle gemme, che vengono accecate in pregermogliamento, oltre che dei germogli e in misura più lieve delle foglie, erosi dalle larve nel periodo primaverile. Quando le infestazioni sono notevoli alla ripresa vegetativa, si possono avere danni consistenti fino alla perdita della produzione.
Strategie di Difesa
La difesa agronomica consiste nell’asportare durante la potatura invernale tutti gli speroni all’altezza dell’ultimo diaframma per eliminare le forme che svernano nella zona midollare. La difesa chimica da questo insetto dovrà essere intrapresa nella fase di ingrossamento- apertura delle gemme solo quando, dopo aver campionato le gemme di 20 viti per ettaro, riscontreremo più di 6-7 larve per pianta. L’intervento dovrà essere eseguito solo nel settore del vigneto effettivamente infestato. Il principio attivo eventualmente utilizzabile per il trattamento è il Bacillus thuringiensis var. Kurstaki. Le larve che danneggiano le foglie nel mese di luglio vengono controllate indirettamente dai trattamenti eseguiti contro la seconda generazione della tignoletta.