Escoriosi della vite

SchedaSintomiScheda Agente
Phomopsis viticola Sacc.
 
CICLO BIOLOGICO
In primavera a seguito di lunghi periodi di pioggia accompa­gnati da temperatura ed umidità relativa elevata il micelio ibernante riprende l'attività vegetativa producendo corpi fruttiferi i quali emettono cirri giallastri e viscosi che portano i conidi infettanti. Questi trasportati dalle piogge daranno inizio all'infezione primaverile dalla quale scatu­riscono danni ben visibili alla base dei tralci.
La vite al germogliamento risulta molto suscettibile alla malattia.
In inverno il fungo si conserva in piccole sfere nere infos­sate nei tralci e negli organi vegetali dette picnidi o sot­to forma di micelio nelle gemme.

DANNI

Interessano vari organi della pianta; soltanto le radici, il fusto e nella maggior parte dei casi le branche meglio li­gnificate sfuggono agli attacchi del patogeno.
Data l'assenza di vegetazione in inverno è possibile notare facilmente lungo i tralci di 1 - 2 anni una serie di marez­zature brunastre o violacee disposte longitudinalmente con tacche chiare di varie dimensioni. Queste alterazioni sono visibili inizialmente alla base dei tralci, nella zona del primo internodo, per poi estendersi in senso acropeto.
Successivamente si evidenzia la decolorazione dei tralci nelle zone colpite e la comparsa di punti neri che rappre­sentano i corpi fruttiferi del fungo (picnidi).
In primavera l'aborto delle gemme causato da escoriosi ori­gina tralci nudi e ben visibili che sono soggetti a frequen­ti rotture se le tacche presenti nei primi internodi si ap­profondiscono nei tessuti corticali.
In estate le foglie mostrano piccole macchie necrotiche che confluendo causano un diffuso seccume ed il grappolo che ge­neralmente non subisce danni diretti può manifestarsi spar­golo per l'aborto fiorale primaverile.

DIFESA

Un ruolo importante nella difesa da Escoriosi lo svolgono le misure preventive attuabili ricordando che:
- 1) l'interramento dei sarmenti tagliati con la potatura aumenta il potenziale d'inoculo del patogeno;
- 2) i tralci che si formano vicini al terreno risultano più facilmente aggredibili;
- 3) i tagli rappresentano una potenziale via di accesso del fungo. Si raccomanda di coprire i più grossi con mastici ci­catrizzanti addizionati a fungicidi;
- 4) i vigneti impiantati in zone molto umide sono un facile bersaglio della malattia.
 
Nell'eventualità che le misure preventive non risultino suf­ficienti è possibile attuare la protezione chimica della coltura tramite trattamenti con prodotti di copertura  fino dal germogliamen­to della pianta.

Risultano efficaci anche gli endoterapici a base di Cimoxa­nil e Fosetil - Al. usati da soli o in miscela con partner di copertura per cui dalla fioritura in poi la difesa contro questa malattia risulterà generalmente abbinata a quella an­tiperonosporica.

Last Update 18-01-2011
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