Più diffusa rispetto alle cocciniglie farinose, ma non in modo tale da creare preoccupazioni ai viticoltori, questo diaspidide è in grado di causare evidenti stati di deperimento solo in caso di forti attacchi.
Questa cocciniglia, che in Toscana risulta diffusa soprattutto in impianti vecchi e molto vigorosi, è tenuta a freno da numerosi nemici naturali, principalmente dall’afelinide Coccophagoides moeris (Wlk.) da coleotteri predatori del genere Cybocephalus e da coccinellidi.
Targionia vitis sverna come femmina adulta sotto il ritidoma, in primavera partorisce neanidi già formate che vanno a fissarsi a contatto con il tessuto vivo, dove si sviluppano e si accoppiano e dove sverneranno come femmine fecondate. La specie compie una sola generazione. I danni consistono principalmente nella sottrazione di linfa. Secondo alcuni Autori forti attacchi di questa cocciniglia possono causare ridotto sviluppo dei tralci, anticipata caduta delle foglie, ritardi nella maturazione dei grappoli ed un progressivo indebolimento generale.
Generalmente non risultano necessari interventi diretti contro questo coccide poiché l’attività dei suoi antagonisti, la potatura ed alcune tecniche colturali come la spazzolatura delle parti attaccate sono in grado di contenere il suo sviluppo. Solo in caso di densità di popolazioni molto elevate può risultare necessario intervenire alla comparsa delle prime neanidi con insetticidi specifici, limitando il trattamento al settore del vigneto realmente infestato.
Nome Comune | Targionia vitis |
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Famiglia | null |
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Genere | null |
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Specie | null |
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Morfologia
Le femmine adulte assumono una colorazione violacea. Quando sono fecondate la colorazione diventa rosso vinosa. I follicoli femminili sono ovali allungati, di circa 2 mm di lunghezza con colorazione grigio-nerastra. Le esuvie sono nere o nero-rossastre. Il follicolo maschile è molto simile a quello femminile, ma risulta più piccolo e maggiormente allungato.
Sintomatologia Generale
La cocciniglia infesta il fusto, i tralci e, nel caso di forti attacchi, anche i piccioli e le pagine fogliari. Spesso sulle piante ospiti le infestazioni sul fusto o sui tralci passano inosservate, visto che la cocciniglia tende a fissarsi sotto le screpolature del ritidoma. I danni consistono principalmente nella sottrazione di linfa con conseguenti deperimenti vegetativi, in modo particolare quando elevate infestazioni si ripetono di anno in anno.
Ciclo Biologico
La cocciniglia nera della vite compie una sola generazione l’anno. Lo svernamento avviene allo stadio di femmina adulta fecondata sotto la corteccia delle piante. In primavera si verifica la fuoriuscita delle neanidi, che avviene in modo scalare, varia di anno in anno e dipende dalle condizioni microambientali (umidità soprattutto). In Toscana, in media, a partire dalla metà di maggio si hanno le prime forme mobili (neanidi). La presenza di quest’ultime dura mediamente un mese. Le neanidi non percorrono grandi distanze e si fissano sotto il ritidoma del fusto e/o dei tralci, ma anche a livello dei piccioli e su entrambe le pagine fogliari. Gli adulti compaiono a partire da metà luglio fino a metà agosto. A partire da luglio le femmine mature vengono fecondate e di conseguenza sono pronte a svernare in tale stato.
La cocciniglia è diffusa in tutta Italia. Oltre alla vite, come piante ospiti può infestare anche Quercus ilex, Quercus coccifera, corbezzolo, faggio e platano.