E’ una malattia piuttosto frequente che colpisce tutti gli organi della pianta. I sintomi, che si presentano con maggiore frequenza su rametti e rami, sono costituiti da piccoli tumori globosi che col passare del tempo si ingrossano fino ad alcuni centimetri e si screpolano sulla superficie. Gli stessi sintomi occasionalmente possono essere presenti anche sulle foglie.
L’alterazione è causata dal batterio bastoncelliforme mobile Pseudomonas siringae pv. savastanoi (E.F. Smith) che sfrutta come via di accesso le ferite causate da eventi meteorici, da insetti e dall’uomo con le operazioni colturali.
Le infezioni sono favorite da temperature miti e da elevata umidità. Un fattore predisponente è dato dai freddi primaverili che causano lesioni di varie dimensioni sulle piante già in fase di ripresa vegetativa.
Non sono ben definibili le conseguenze dell’infezione sulla produzione di olive e sulla loro qualità, salvo nei casi in cui l’attacco compromette, disseccandoli, interi rami a frutto. Alcuni autori hanno evidenziato una vistosa riduzione del raccolto e la riduzione delle dimensioni delle drupe a seguito di attacchi di rogna.
Non essendo consentito l’uso di principi attivi antibiotici in agricoltura, la lotta è impostata su criteri preventivi basati soprattutto sulla disinfezione con mastici e disinfettanti a largo spettro d’azione, dei tagli di potatura e degli strumenti di lavoro con la fiamma o con soluzioni disinfettanti.
Nel caso di forti grandinate o di danni da gelo possono essere eseguiti interventi preventivi con poltiglia bordolese o con ossicloruri di rame subito dopo il verificarsi dell’evento meteorico e ripetendolo 5 / 6 giorni dopo. La lotta chimica è comunque difficilmente praticabile poiché il rame, non è un battericida specifico.